PROGETTI DI RICERCA

SIOS

Sport e Disabilità

Molte persone con disabilità vivono nel contesto della famiglia e spesso si relazionano nella società, frequentando la scuola, percorsi riabilitativi sanitari od utilizzando canali informatici

 

Nel 2001 l’0MS ha introdotto una nuova classificazione della Disabilità, l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute),  incentrata sulla “valorizzazione delle positività personali”, che analizza le componenti della salute secondo un processo interattivo ed evolutivo fra le funzioni e le strutture corporee, le attività e la partecipazione; integrando la concezione medica e quella sociale della disabilità; considerando i fattori personali e quelli ambientali, intervenendo sugli ostacoli che possono limitare le capacità funzionali e di partecipazione

Un bambino, un giovane, un adulto, non è disabile perché non può vedere, camminare o ascoltare, ma lo diventa quando la Società l’esclude

Lo Sport da un notevole contributo a questi obiettivi, diminuendo il rischio di consolidare nelle persone il concetto di disabilità, di dipendenza, di diversità

Si stima che in Italia solo il 9 % dei pazienti con disabilità svolga una regolare attività fisica

Molti di questi si sono avvicinati allo Sport al termine di un percorso di riabilitazione, ma soprattutto grazie al coinvolgimento da parte di Società Sportive che hanno saputo, con grande capacità divulgativa, dimostrativa ed organizzativa, offrire percorsi idonei a potenziare progressivamente le capacità residue, le abilità, rafforzando negli atleti l’autosufficienza, l’autostima e soprattutto migliorandone l’integrazione nella Società

Alcuni di loro sono diventati atleti di rilevanza nazionale ed internazionale nelle competizioni paralimpiche, diventando modelli di vita da cui prendere esempio

L’Odontoiatria dello Sport ha creato per gli “Atleti con Disabilità” dei percorsi clinici interdisciplinari, destinati a valutare i principali recettori coinvolti nell’equilibrio, e cioè l’appoggio podalico, la vista, l’oculomotricità, l’interferenza occlusale, la deglutizione, al fine di migliorarne il gesto atletico e quindi le performance sportive; un attenzione particolare è rivolta alla salute del cavo orale, all’alimentazione ed agli aspetti psicologici e relazionali di questi giovani atleti

Un esempio è l’Ambulatorio Intraospedaliero di Visuoposturologia della UOC di Odontostomatologia dell’ASST di Bergamo che offre dei percorsi clinico-strumentali dedicati, particolarmente efficaci in età evolutiva